SICUREZZA E EMDR: LA PROSPETTIVA POLIVAGALE

Una persona che ha subito un evento o più eventi traumatici può facilmente perdere la sensazione di sentirsi sicura nel presente, specie se proviene da una storia di traumi relazionali nel corso della sua vita. Più gli eventi si sono verificati in età precoce maggiore sarà la tendenza a percepire il mondo come un luogo pericoloso da cui occorre difendersi. La conseguenza spesso drammatica sarà quella di disconnettersi dagli altri al fine di garantirsi la sopravvivenza.

Il senso di sicurezza come condizione essenziale

Il senso di sicurezza si costruisce a partire dalle prime esperienza di vita, in particolare quelle relazionali che consentono al bambino di esplorare il mondo circostante mantenendo la convinzione di poter contare su un Altro affidabile pronto a offrire aiuto e conforto quando necessario. La base sicura che un genitore (caregiver) attento e responsivo fornisce, rappresenta una condizione imprescindibile per un sano sviluppo cognitivo e affettivo (Bowlby, 1989; Schore, 2022). Quando un essere umano si sente sicuro nelle relazioni può connettersi con gli altri, costruire e solidificare legami.

Il ruolo delle esperienze avverse nella disconnessione dagli altri

Cosa succede quando un evento o più eventi traumatici compromettono il senso di sicurezza dell’individuo o peggio, se tali esperienze avverse avvengono proprio nel contesto delle relazioni più strette? Il trauma è un’esperienza che travolge il sistema mentale. É imprevedibile, lascia la persona impotente, rende il mondo un luogo incontrollabile e minaccioso. La sicurezza viene meno e la capacità di trovare calma, conforto e senso di appartenenza ne esce danneggiata. In molti casi il corpo di assesta su un sistema difensivo (spesso fuori dalla consapevolezza dell’individuo), può irrigidirsi, congelarsi e persino collassare, rendendo impossibile sintonizzarsi realmente con gli altri.

La teoria polivagale

Concepita dal neuroscienziato Stephen Porges (2016), la teoria polivagale descrive un modo intuitivo di familiarizzare con il concetto di sicurezza e sistemi difensivi. Secondo Porges il sistema nervoso autonomo, ovvero quella parte del sistema nervoso periferico che ha il compito di controllare le reazioni corporee involontarie, è diviso in tre branche, ciascuna con ruoli differenti. Il sistema simpatico prepara all’azione di attacco/fuga attraverso una serie di reazioni neurochimiche che attivano il corpo, mentre il sistema parasimpatico viene a sua volta suddiviso in due porzioni e vede nel nervo vago il mediatore principale. La parte ventrale (ventrovagale) media la calma e la sensazione di sicurezza promuovendo la sintonizzazione con gli altri, quella dorsale (dorsavagale) invece si attiva in casi di pericolo estremo ed è responsabile del collasso (spegnimento/shutdown). Si può verificare un’ulteriore reazione difensiva di immobilizzazione tonica, detta congelamento, ad opera del sistema simpatico (che media la tonicità) insieme alla porzione dorsovagale del sistema parasimpatico (che media l’immobilizzazione).

I tre principi cardine della teoria polivagale

1. Neurocezione: un processo, fuori dalla consapevolezza, attraverso cui il sistema mente/corpo valuta la presenza di pericolo, monitorando costantemente i segnali di sicurezza/minaccia.

2. Gerarchia autonomica: si fonda sull’assunto che il sistema nervoso autonomo si attiva nella mediazione delle reazioni difensive. La parte ventrogavale coordina la sicurezza e l’ingaggio sociale, il sistema simpatico è invece incaricato delle reazioni difensive attive di attacco/fuga. Infine il sistema dorsovagale media le reazioni difensive più antiche, ossia il congelamento (mediato in parte anche dal sistema simpatico) e il collasso che porta progressivamente alla riduzione dell’attività corporea. Per gerarchia autonomica si intende quindi l’attivazione consecutiva di sistemi difensivi, dai più attivi (attacco/fuga) ai più passivi (congelamento e spegnimento).

3. Coregolazione: concetto secondo cui siamo cablati per connetterci con gli altri e trovare nelle relazioni di sicurezza e fiducia la possibilità di regolare i nostri stati fisiologici ed emotivi.

      EMDR e teoria polivagale

      L’EMDR è una terapia centrata sul trauma e prevede un focus importante sugli aspetti corporei, in particolare le reazioni difensive autonomiche che sono parte integrante della memoria traumatica somatica. Quando la memoria traumatica emerge in coscienza porta con sé frammenti di natura somatica che frequentemente rappresentano le stesse reazioni fisiche sperimentate al momento dell’evento. Individuare le reazioni difensive, e quindi i sistemi attivati per salvaguarda se stessi di fronte a un pericolo, è un punto focale nel trattamento del trauma e l’EMDR tiene fortemente in considerazione questo aspetto (Kase, 2024). Ecco perché la teoria polivagale, con i suoi principi cardine si adatta bene al trattamento EMDR.

      Senso di sicurezza e relazione terapeutica

      È utile inoltre ricordare quanto sia fondamentale una relazione terapeutica di fiducia, basata cioè sul garantire il senso di sicurezza nel paziente. In ottica polivagale una relazione fondata sulla sicurezza attiva il sistema vagale ventrale e questo favorisce la coregolazione. Per procedere con la desensibilizzazione e rielaborazione del trauma infatti è necessario che la persona si senta sufficientemente al sicuro da poter entrare nel dolore mantenendo al contempo un orientamento alla sicurezza del presente. Il terapeuta diviene così una base per la coregolazione favorendo un terreno sicuro da cui partire per accedere al materiale disfunzionale da elaborare.

      Riferimenti bibliografici

       

        • Bowlby J. (1989), Una base sicura. Applicazioni cliniche della teoria dell’attaccamento, Raffaello Cortina Editore;

        • Kase R. (2024), EMDR e teoria polivagale. Un approccio basato sulle neuroscienze, Giovanni Fioriti Editore

        • Porges S.W.(2016), La teoria polivagale. Fondamenti neurofisiologici delle emozioni, dell’attaccamento, della comunicazione e dell’autoregolazione, Giovanni Fioriti Editore;

        • Schore A.N. (2022), Psicoterapia con l’emisfero destro, Raffaello Cortina Editore.